Cantina

Abbazia Santa Anastasia

La strada statale SS286 attraversa il Parco delle Madonie, tra boschi fitti e montagne impervie. Castelli storici e paesini medioevali che raccontano un passato di dominazione bizantina e poi Arabo-Normanna. Arrivando dalla costa Tirrenica, a meno di 10 Km un cartello ci indica l’antica Abbazia di Santa Anastasia sec. XII, il nostro obiettivo. Ci inerpichiamo lungo una strada costeggiata da pini marittimi e cipressi osservando a destra e sinistra fazzoletti di giardino risplendenti al sole del primo pomeriggio. I filari di vite in questo periodo sembrano righe dorate che seguono l’andamento del monte andando a creare decorazioni naturali all’interno del bosco. Strappano terreno prezioso dove si raccoglieranno i frutti che poi daranno vita a vini speciali. L’abbazia oggi è un relais molto apprezzato, oltre ad essere un’azienda agricola che produce frutta, verdura e olio extra vergine di oliva, che vanno ad impreziosire il menù del ristorante. La produzione di vino è in regime biologico e biodinamico garantendo una integrazione con la natura imponente che circonda e cinge i 55 ettari coltivati a vigna. La linea Sens(i)verso abbraccia completamente la filosofia biodinamica che oltre ad escludere l’utilizzo di concimi e diserbanti prevede l’utilizzo di attivatori e catalizzatori naturali per creare un ambiente che possa essere autonomo e autogenerante in armonia con la vegetazione circostante. Qui sono presenti sia vitigni autoctoni come il Grillo e il Nero d’Avola, sia vitigni internazionali come lo Chardonnay e il Cabernet Franc, che adattandosi a tutta questa bellezza aspra, calda e accogliente creano una vera magia di profumi e gusti che rispecchiano l’integrità e la natura stessa delle Madonie.

                                                                  Giuseppe Caprì